“The imitation game” – 27 Febbraio – Cinema Teatro Agnelli – h. 21:00

Il progetto Scienza Migrante 2.0 mette a disposizione 50 posti gratuiti.
Per prenotazioni: bit.ly/3WXeq7r

“The Imitation Game”
Regia di Morten Tyldum

Introduce Doriana Medić, matematica di formazione, ricercatrice presso il Dipartimento di Informatica di Torino e originaria di Apatin, Serbia.

Doriana si è trasferita in Italia nel 2015 per il suo dottorato in “Computer Science and Systems Engineering” presso la Scuola IMT Alti Studi di Lucca. Attualmente fa ricerca su concetti legati all’informatica quali l’interazione tra metodi formali e calcolo concorrente, distribuito e reversibile. È parte del gruppo di ricerca sul calcolo parallelo dell’Università di Torino, denominato “Alpha Research Group”, che si occupa di studiare modelli, linguaggi e strumenti di programmazione parallela in cui l’Intelligenza Artificiale è sempre più centrale. Ci presenterà “The Imitation Game”, film sulla vita di Alan Turing, padre dell’informatica moderna e uno dei pionieri negli studi sull’intelligenza artificiale.

Turing è stato un matematico, logico e crittografo britannico geniale, dall’incredibile immaginazione che nel 1936 ha messo le basi della tecnologia moderna con “On computable numbers, with an application to the Entscheidungsproblem”. Una teoria in cui parlava del concetto di algoritmo e presentava un modello astratto di ciò che successivamente sarebbe stata denominata la “macchina di Turing”, capace di simulare algoritmi e fare calcoli logici per qualsiasi sequenza computabile che però, non aveva la tecnologia per costruire. Di lì a poco scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. L’esercito nazista iniziò ad utilizzare bombardamenti mirati su città e attacchi attraverso sottomarini come tattiche di guerra per indebolire il nemico, impedendo l’arrivo di approvvigionamenti e facendo milioni di vittime tra le persone civili. Questo utilizzava “ENIGMA” per le comunicazioni delle operazioni militari, un dispositivo elettromeccanico usato per cifrare e decifrare messaggi che venivano diffusi mediante comunicazioni radio. Per gli Alleati, come l’esercito britannico, questi messaggi erano impossibili da comprendere senza chiavi di decifrazione e quest’ultima, divenne una missione prioritaria.
Nel 1939 entrò in gioco Turing. Lavorò al servizio del dipartimento britannico di crittoanalisi volto alla decifrazione dei codici segreti nazisti e il suo contributo fu essenziale per porre fine alla Seconda Guerra Mondiale, per la vittoria degli alleati e le sorti dell’Europa che noi oggi tutt3 conosciamo. In che modo? Mediante la costruzione di quella macchina che anni prima aveva solo teoricamente immaginato. Ma come funzionava questa macchina? In che modo riusciva a decifrare i messaggi nemici? E quale fu il suo impatto nell’immediato per le sorti della guerra?
La regia di Tyldum si sviluppa attraverso un montaggio che intreccia diverse fasi della vita di Turing e, se da un lato ha avuto il ruolo di renderlo internazionalmente conosciuto, dall’altro ha avuto il merito di fare un’aspra critica sociale al bigottismo dell’Inghilterra degli anni ’50. Infatti, anche se grazie alla decifrazione dei messaggi tedeschi si stima che Turing possa aver salvato più di 14 milioni di persone, non si seppe la grandezza del suo lavoro fino al 1979 perché coperte da segreto militare. Nel frattempo venne arrestato e condannato per omosessualità, illegale nell’Inghilterra del 1952, che dimenticò i suoi meriti e lo costrinse a sottoporsi alla castrazione chimica, un trattamento disumano che rimase in atto nel paese fino al 1967. Due anni dopo si suicidò dando un morso ad una mela ricoperta di cianuro, la stessa mela che si dice essere l’odierno simbolo della Apple. Anni a venire susseguirono le scuse del governo britannico nel 2009 per il trattamento ingiusto, violento e discriminatorio da lui subito. Nel 2012 undici scienziati britannici chiesero l’annullamento di tale condanna e nel 2013 la regina Elisabetta II ne concesse l’indulto.
Turing credeva che il cervello umano non fosse tanto diverso dal funzionamento delle macchine e fu il primo a pensare all’intelligenza artificiale e influenzarne lo sviluppo. Secondo Turing un giorno le macchine avrebbero potuto simulare la mente umana. E voi che ne pensate? “Può una macchina pensare come un essere umano?”.
Il film sarà proiettato in italiano con sottotitoli in inglese.

Il progetto Scienza Migrante 2.0 mette a disposizione 50 posti gratuiti.
Per prenotazioni: bit.ly/3WXeq7r

Ulteriori biglietti sono acquistabili direttamente presso il cinema Agnelli al prezzo di:

  • 4 € – Per student3, over 65, persone in possesso di tessere convenzionate o in lista d’attesa.
  • 5 € – Intero

Per informazioni: scienzamigrante@unito.it