“Mi piacerebbe andare in Kashmir e poter diffondere le mie conoscenze. Se avessi l’opportunità di creare una piattaforma, ne sarei davvero entusiasta”
La storia di Sania è un potente esempio di resilienza e ambizione, poiché sia la sua vita personale che professionale sono state profondamente plasmate dalla regione da cui proviene, il Kashmir. Questo dal 1947 è al centro di una disputa territoriale tra Pakistan e India che è stata segnata negli anni da molteplici guerre, scontri di confine e tensioni politiche che hanno profondamente influenzato la vita quotidiana delle persone, la loro identità e le loro aspirazioni. Sania, non ne è stata esclusa, e lei proviene dall’Azad Kashmir, l’area attualmente sotto il controllo amministrativo e politico del Pakistan. A Rawalakot Sania ha conseguito un master in informatica e ha insegnato per tre anni presso l’università. Tuttavia, in un Paese in cui è in corso una guerra politica, è comune che Internet venga limitato o rallentato per contenere la diffusione di informazioni considerate rischiose. Questo però limita anche azioni quotidiane come le videochiamate o chiamate audio, l’invio di note vocali o di immagini assieme agli incontri di lavoro online. Immaginate cosa ha significato ciò per Sania quando ha deciso di fare domanda per un dottorato all’estero. La comunicazione con professor3 era molto difficile.
“Non potevo lavorare quando ero lì. Una connessione in tempo reale non era possibile per me”.
Nel gennaio del 2023, fu ammessa dall’Università di Modena per un dottorato di ricerca in Informatica e l’Italia non fu una scelta casuale. La maggior parte degli articoli accademici a cui era interessata erano scritti da ricercator3 di università italiane e aveva sentito dire che in generale, anche con un grande carico di lavoro, professor3 di solito non stressano student3. Ma purtroppo, ha potuto accertarsene solo a metà del primo anno di dottorato che ha perso non potendo uscire dal Kashmir in attesa del visto. Come molt3 student3 pakistan3, ha dovuto affrontare numerose complicazioni per ottenerlo, soprattutto a causa di ritardi nel conferimento degli appuntamenti da parte dell’ambasciata italiana in Pakistan, oltre a ulteriori complicazioni burocratiche che rendono il processo particolarmente difficile per le persone pakistane. Ha ottenuto il visto solo a luglio e ciò che aveva sentito dire si è rivelato essere veritiero, assieme a molto di più. Per student3 internazionali professor3 diventano a volte un importante punto di riferimento e così è stato nel suo caso. La sua supervisor era a conoscenza dei problemi di student3 internazionali e l’ha aiutata con le pratiche per l’ottenimento della residenza, indispensabile in Italia. Ora vive a Modena, vicino al campus universitario, le piace la città e soprattutto ama il modo in cui la sua supervisor organizzi il lavoro insieme al suo team. Insieme lavorano a un progetto che applica l’informatica a un particolare campo di ricerca.
La ricerca principale di Sania si occupa di utilizzare l’intelligenza artificiale per estrarre informazioni da testi storici e religiosi in diverse lingue e alfabeti. Il suo progetto, chiamato “Digital Maktaba” – o “Biblioteca Digitale” – è un’iniziativa interdisciplinare finanziata da ITSERR, un’infrastruttura di ricerca per gli Studi Religiosi. La sua ricerca si concentra sul topic modelling, una tecnica utilizzata nell’Elaborazione del Linguaggio Naturale (NLP) per identificare argomenti specifici in un corpus di testi, in una delle lingue a bassa disponibilità di risorse considerate: l’arabo. Mediante Large Language Models (LLMs) analizza testi che fanno parte degli studi sugli Hadith. L’Hadith è la seconda fonte principale di guida per i musulmani, dopo il Corano, e consiste in narrazioni che documentano i detti, le azioni e le approvazioni del Profeta Maometto. Sania è appassionata della sua ricerca e del suo lavoro e ritiene di dare un contributo significativo al campo dell’NLP in araba. Uno dei motivi è che, insieme al suo gruppo di ricerca, analizzano anche i limiti degli strumenti di intelligenza artificiale nella gestione dei testi religiosi e hanno osservato che questi, come Chat GPT, spesso falsificano le informazioni quando si tratta di argomenti religiosi complessi. A volte si divertono a interrogare l’IA e ci racconta di quando questa ha dato loro il nome dell’auto che Horera, amico del profeta, guidava nel 1400 a.C.!
“La problematica che abbiamo riscontrato è che, quando si parla a un LLM come chat GPT di argomenti comuni, risponde correttamente. Ma quando gli si chiede qualcosa di insolito, questo dà un’allucinazione, una risposta inventata”.
Recentemente Sania ha pubblicato diversi articoli che sono stati molto apprezzati e accettati in conferenze di alto livello a Dubai e a Miami. È onorata di essere stata invitata, ma purtroppo non vi ha potuto partecipare. Nonostante i suoi meriti e i suoi contributi, le restrizioni politiche hanno ancora una volta oscurato le sue opportunità. Dubai aveva al tempo imposto il divieto di rilasciare visti a cittadini pakistani e, nonostante il suo tentativo di fare domanda utilizzando il permesso di soggiorno italiano, questa è stata respinta. La sua supervisor, assieme ad un’amica, hanno partecipato all’evento e hanno presentato l’articolo al suo posto. A Miami avrebbe dovuto presentare il suo lavoro di ricerca principale. Non ha potuto recarsi fisicamente lì per la stessa ragione ma questa volta, è riuscita a presentarlo online.
“Per ottenere un visto è necessario dimostrare da quale Paese si proviene e questo è il problema dei passaporti pakistani. Nella maggior parte dei casi non ti permette di viaggiare e noi continuiamo a demoralizzarci”.
Attualmente sta lavorando a un articolo che verifica l’affidabilità delle traduzioni dall’arabo ad altre lingue. In futuro, insieme ad alcuni amic3 pakistan3, vorrebbero fare ricerca in PNL nella loro lingua madre, l’Urdu, e gli occhi di Sania si illuminano al solo pensiero.
All’inizio è stato difficile per lei capire come funzionasse tutto in Italia. In Pakistan, e ancora meno in Kashmir, ci sono enormi differenze in termini di risorse e tecnologie a disposizione di insegnanti e student3. Questo determina il fatto che argomenti come l’IA vengono studiati ma non vi è la possibilità, e di conseguenza la motivazione, di sperimentare e scoprire qualcosa di nuovo. Anche per questi motivi, vuole completare tutte le sue opportunità di formazione in Italia prima di tornare nel suo paese anche perché al momento non vi sono molte possibilità per il suo futuro a causa della mancanza di centri di ricerca, istituzioni e piattaforme attraverso cui lavorare.
“Mi piacerebbe andare in Kashmir e diffondere le mie conoscenze. Se potessi avere l’opportunità di creare una piattaforma, sarei entusiasta di farlo perché conosco la mia gente, e ha sofferto molto”.
In Kashmir vorrebbe che ci fosse la stessa libertà di parlare e esprimersi di cui è testimone in Italia, insieme al modo in cui la legge e il governo tutelano i minori e le donne. Pur amando il fatto che ogni Paese ha una propria cultura che non può essere facilmente adattata altrove, ciò che a volte la fa soffrire è il fatto che in Italia siano diffusi molti stereotipi sulle persone musulmane e pakistane. Adattarsi non è semplice e in quanto donna che indossa l’Hijab ha avuto qualche difficoltà all’inizio a causa di sguardi indesiderati che la infastidivano, ma con il tempo tutto è cambiato.
Sta imparando l’italiano, le espressioni idiomatiche e i gesti, tutti molto nuovi per lei. Grazie alle sue collaborazioni lavorative, ha avuto la possibilità di visitare Palermo e Napoli e ne ha adorato il cibo anche se, ciò che ama di più, è il gelato! Tuttavia, su un aspetto della sua vita in Italia non può essere soddisfatta: l’assicurazione medica. Mentre durante il primo anno questa era accessibile, in seguito è diventata impossibile da pagare. Come molt3 altr3 student3 internazionali, ora ha un medico d’emergenza pakistano, ma ovviamente non è possibile ottenere prescrizioni di farmaci o suggerimenti adeguati su come procedere.
Nel suo futuro, desidera proseguire la sua carriera universitaria in Italia e spera di farlo nel suo periodo di post dottorato, continuando a dare il suo contributo nell’ambito dell’NLP in arabo e, chissà, forse prima di quanto immagini, anche in Urdu!