Sono Innamorato dell’Italia, è unica, vive nel mio cuore. È il paese più bello al mondo…dopo la Turchia!

“Un giorno andrò in Italia” queste le parole di Özgür, 10 anni, dopo la vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio del 2006. In quel momento l’Italia entrò nella sua mente e nel suo cuore. Özgür è originario di Marmaris, una città turistica della Turchia sud-occidentale, dove ha vissuto fino all’età di 14 anni, anno in cui si è trasferito con la famiglia a Izmir. Lì, mentre il padre iniziò a costruire motori per yacht e barche facendo avanti e indietro da Marmaris, Özgür iniziò una scuola superiore professionale sulla tecnologia del legno per la costruzione di navi. Inizialmente scelse di approfondire le sue conoscenze nel settore iscrivendosi ad un’università tecnica a Kocaeli, per poi rendersi conto che quella non era la sua strada.

Nel campus universitario di Manisa iniziò il corso di laurea in “Economia”. È stato un periodo duro, è passato da lavorare il legno, allo studio della matematica, statistica, economia e dell’inglese, che non aveva mai studiato prima. È stato così faticoso che non avrebbe mai pensato di continuare i suoi studi. Inoltre, è difficile da credere quando lo si conosce di persona, ma al tempo era molto timido e non amava le dinamiche sociali del campus. Non prendeva iniziativa nel parlare con professor3 e fare domande, anche perché, secondo le norme culturali turche, non è facile parlare con persone di un rango superiore o anziane. Tutto è cambiato nei suoi ultimi due anni di studio, anni in cui ha iniziato a lavorare nella caffetteria del campus ed è entrato a far parte del personale accademico. L’interazione quotidiana con student3 e professor3 lo ha reso più socievole e il suo rapporto con quest’ultimi è diventato molto naturale.

“Il lavoro mi ha cambiato totalmente, prima ero uno studente svogliato, dopo ho iniziato a socializzare di più. È stato utile sia dal punto di vista economico che sociale”.

È stato incoraggiato proprio dal corpo docenti a proseguire la sua formazione e, in particolare, a esplorare il mondo dell’apprendimento automatico ma, nel marzo 2020, la pandemia da COVID-19 determinò la chiusura del campus e Özgür decise di tornare a Marmaris. Se da un lato ebbe la fortuna di vivere nella natura e non sperimentare lo stress da quarantena, dall’altro trovare un lavoro era impossibile. A quel punto, una nuova porta si è aperta davanti a lui: continuare a studiare. Ha iniziato un master online in “Statistica economica” con una particolare attenzione sull’apprendimento automatico e la finanza e, non appena ne ha avuto la possibilità, ha fatto domanda per un periodo di Erasmus in Italia, l’unica destinazione possibile per lui.

Ha imparato molto sull’apprendimento automatico, le sue applicazioni e i computer durante le sue due esperienze di Erasmus presso il Dipartimento di Informatica di Torino nel 2022 e di Verona nel 2023. Il suo amore per l’Italia si è finalmente concretizzato e dopo essersi laureato in Turchia, ha prontamente fatto domanda per un dottorato di ricerca. Nel novembre 2023 è tornato a Torino per il suo dottorato in “Machine Learning for the Social Good”.

In questo momento, le opportunità per student3 Turch3 di studiare all’estero sono condizionate dall’alto tasso di rifiuto delle domande di visto Schengen da parte dei paesi europei. Alcuni di essi non offrono nemmeno un numero sufficiente di appuntamenti per la presentazione della domanda, e l’Italia è uno di questi. Come dottorando Özgür, ha facilmente ottenuto un visto grazie alla lettera di invito dell’università, la borsa di studio e l’assicurazione universitaria, ma alcuni suoi amici hanno aspettato molto di più. Gli ci sono voluti otto mesi per ottenere un appuntamento per il rilevamento delle impronte digitali, indispensabile per ottenere il permesso di soggiorno. Ma, dopo più di un anno in giro per la città come una pallina da ping-pong in cerca di risposte e con tutti i suoi documenti con sé, non è ancora riuscito ad ottenere un conto bancario italiano.

 “Il problema più grande in Italia è la burocrazia. Non ho ancora un conto corrente, ed è strano dato che non sto facendo nulla di illegale. Sono un dottorando, lavoro per l’università, i soldi che ricevo sono pubblici. Questo è un problema reale a cui politic3 e banche devono pensare”.

In Turchia le cose sono molto più semplici, tutti gli uffici sono nello stesso campus e c’è sempre qualcuno che ti spiega cosa fare. In Italia, non è così ed è strano per lui. Dottorand3 internazionali sono solo il 10% del totale e quindi dovrebbe essere più facile poter dar loro le giuste informazioni. Le e-mail, i moduli sono in italiano e non ha ancora ricevuto alcuna agevolazione per la mensa il che è un problema non potendosi permettere di pagare ogni pasto a prezzo pieno.

“Sembra di essere in un tunnel senza luce. Provi a fare qualcosa e ad andare da qualche parte, ma tutto sembra buio. A un certo punto ti arrendi perché non vuoi sprecare le tue energie”.

Tutto il sostegno di cui ha avuto bisogno è arrivato dal suo gruppo di lavoro. Professor3, collegh3 e amic3 lo hanno sempre aiutato e lui è molto felice di averli tutti con sé nel suo percorso. Ma in cosa consiste il suo dottorato?

Il suo progetto di ricerca si concentra sull’utilizzo di tecniche di apprendimento automatico per rilevare e monitorare i tassi di deforestazione in Costa d’Avorio, causati soprattutto dalle piantagioni di cacao volte all’esportazione. Per fare ciò, vengono utilizzate immagini satellitari dell’Agenzia Spaziale Europea e Giapponese, che vengono poi confrontate con strumenti di apprendimento automatico come U-Net, utili per la loro segmentazione. L’obiettivo è anche quello di migliorare sempre più la risoluzione delle immagini onde evitare potenziali problematiche quali la presenza di nuvole o il maltempo, con l’intento finale di creare un modello facilmente accessibile a tutt3. Il suo background di studi e i suoi interessi personali, lo portano a voler studiare l’impatto sociale, politico ed economico che la deforestazione ha sulla vita quotidiana delle persone, poiché le foreste sono una delle principali fonti di occupazione del Paese e alti tassi di deforestazione possono causare un effetto domino.

Sta imparando molto in Italia e si sente fortunato a poter beneficiare della cooperazione europea nello scambio di informazioni. Ha visitato l’Italia da nord a sud e ne è rimasto infatuato, tanto che una volta finito il suo dottorato vorrebbe viverci per almeno altri dieci anni prima di tornare in Turchia. Sta cercando di capire le differenze culturali e sociali tra i due paesi, e vorrebbe che la sua famiglia, soprattutto suo fratello, potesse visitare tutto ciò che ha visto. L’ospitalità italiana e la disponibilità ad aiutare l’altr3, che ha sperimentato personalmente, sono simili alle abitudini turche. È ancora strano per lui vedere che in Italia si entra in casa con le scarpe, ma ci sono stati momenti con i suoi amici in cui ha pensato di “essere davvero a casa”.

 “Apparteniamo entrambi alla cultura mediterranea, in Italia ho incontrato persone di cuore. Ho più amic3 Italian3 che Turch3”.

A volte è difficile trovare ristoranti autenticamente turchi, ma questo potrebbe essere un bene. Özgür ritiene che per vivere in un altro paese, sia essenziale adattarsi. Sta facendo del suo meglio per imparare l’italiano ed essendo un amante della storia, sta studiando la politica e la storia del Paese, soprattutto perché l’Italia è una Repubblica da quasi 80 anni. Percepisce la complicata sensazione di essere un ospite qui e crede che più conoscenze acquisirà della cultura e stile di vita del Paese, più sarà accettato.

Tuttavia, crede anche che non ci sia modo migliore di iniziare la giornata se non una deliziosa colazione turca. Gli manca il “simit”, una specie di ciambella salata con semi di sesamo e, anche se vorrebbe portare in Turchia molti piatti italiani, non vede l’ora di mangiare quelli turchi, uno diverso ogni giorno, ogni volta che vi fa ritorno.

“Sono Innamorato dell’Italia, è unica, vive nel mio cuore. È il paese più bello al mondo…dopo la Turchia!”.