Se guardi le tue mani, le dita non sono tutte uguali

Fatima è nata a Beirut. Non aveva nessuna intenzione di lasciare il Libano, ma è stata costretta ad andarsene a causa della crisi economica e sociopolitica del suo paese. Laureata alla Beirut Arab University in Ingegneria Civile, ha scelto l’Italia.

“Ho ricominciando da un corso di laurea triennale in Business Management, in inglese, presso la SAA di Torino. L’inizio è stato molto difficile: non conoscevo la lingua e avevo molte paure per il futuro”.

Fatima si è tirata su le maniche e ha iniziato a studiare l’italiano utilizzando libri per bambini. All’inizio non pensava di rimanere a lungo, ritenendo che l’esperienza le servisse solo come “trampolino” per costruirsi una solida formazione, ma “da un giorno all’altro ho preso coraggio e ho cambiato idea. Ora sento che pensando con la testa posso davvero avere un futuro migliore”.

Si è laureata con una tesi su Blockchain e Criptovalute, e ha trovato lavoro. Ora è Junior Consultant nella sede milanese di una nota azienda del campo. In futuro le piacerebbe diventare imprenditrice, in particolare le piacerebbe avviare una Fondazione che aiuti le persone a realizzare i propri obiettivi lavorativi.

Fatima sente ancora molte, troppe differenze culturali. In particolare dice che il mondo occidentale ha una visione spesso distorta e sicuramente esacerbata dai media nei confronti della cultura araba.

“Fa male constatare che la diversità sia sempre percepita in modo negativo. Se guardi le tue mani, le dita non sono tutte uguali, sono diverse. In ogni paese ci sono persone diverse nel bene e nel male.”

Le mancano molto gli amici, i paesaggi, la cultura e il cibo del suo paese.

“Sono molto fiera del mio paese, dell’educazione che ho avuto e del sostegno che mi ha sempre dato la mia famiglia”.

A tutte le persone che sono immigrate in Italia Fatima vorrebbe lasciare un messaggio: “…non dobbiamo sentirci inferiori, non c’è niente di impossibile, siamo bravi come tutti a fare le cose. Guardiamo la gente con il cuore, apriamoci alle cose belle della vita e crediamo di più in noi stessi: con più amore il mondo potrebbe essere migliore! Credo in Dio, sento che mi protegge e aiuta nel mio cammino, giorno per giorno. E questo per me è un grande messaggio di tolleranza, perché in Libano ci sono otto diverse religioni e tutte convivono in pace tra loro, favorendo dialogo, amore e rispetto per le differenze”.